"Attore statunitense. Autentico cowboy con la passione per i rodei, giunge in tale veste a Hollywood (1940) al soldo di H. Hughes, e vi rimane come stuntman e controfigura equestre delle star. La sua prima apparizione è del 1943 (Il mio corpo ti scalderà, dello stesso Hughes), ma resta perlopiù non accreditato finché, notato da J. Ford (In nome di Dio, I cavalieri del Nord-Ovest, entrambi del 1948), è protagonista di La carovana dei mormoni (1950), celebrazione corale della frontiera e dei suoi protagonisti. Ancorato al western (Il cavaliere della valle solitaria, 1953, di G. Stevens) in più consoni ruoli di comprimario, dopo un breve ritorno alle gare di rodeo viene scelto prima da M. Brando per I due volti della vendetta (1960) poi da S. Peckinpah nella svolta che questi imprime al genere verso il parossismo violento (Sierra Charriba, 1965) e la sanguinosa elegia (Il mucchio selvaggio, 1969). Dopo un ultimo western (Costretto a uccidere, 1968, di T. Gries), vince l'Oscar con il nostalgico e lirico L'ultimo spettacolo (1971) di P. Bogdanovich, che segna una svolta nella sua carriera. Dopo Getaway! (1972) di Peckinpah, mette la sua esperienza di navigato professionista al servizio di giovani esordienti (Dillinger, 1973, di J. Milius; Sugarland Express, 1974, di S. Spielberg) e di esperti narratori (Stringi i denti e vai, 1975, di R. Brooks), spaziando oltre i generi consueti (Un ragazzo chiamato Tex, 1982, di T. Hunter). Resta attivo fino alla fine (Conflitti del cuore, 1996, di R. Harling). "